Cofondatore dell'ordine dei Barnabiti. Avvocato, abbandonò la professione
per dedicarsi a un'intensa vita di carità cristiana, ridestata dallo
spettacolo delle sofferenze della miseria e dei vizi diffusi nell'Italia
settentrionale. Nel 1533, insieme a A.M. Zaccaria e G.A. Morigia, diede vita al
cenacolo dei chierici regolari di San Paolo, detti poi
Barnabiti, dalla
chiesa di San Barnaba a Milano, dedicandosi all'attività pastorale e
soprattutto all'assistenza e all'istruzione della gioventù. Nel 1542
assunse il Governo della Congregazione, succedendo a G.A. Morigia che, a sua
volta, era succeduto a Zaccaria. Diede ad essa grande impulso, diffondendola in
vari centri dell'Italia settentrionale. Nel 1542 stabilì la regola della
Congregazione, dopo che il duro regime di penitenza dei suoi membri aveva
indotto papa Paolo III ad aprire un'inchiesta, conclusasi con l'approvazione
pontificia dell'ordine dei Barnabiti, esonerato dal controllo episcopale e
dotato di particolari privilegi (Milano 1499-1544).